VegaCheck
Il Vegacheck o Check Medical Sport
è uno strumento diagnostico che permette di eseguire in soli 8 minuti un vero e proprio check–up da capo a piedi della capacità regolatoria dei nostri sistemi e organi, mettendo in evidenziare
problemi di tipo funzionale/energetico.
Si basa sulla misurazione delle variazioni della conduttanza
elettrica cutanea di correnti a bassissima
intensità (1V, 13 Hz), non
avvertibili, inviate tramite elettrodi
posti in contatto con la superficie cutanea, che si modificano a seconda delle condizioni
fisiologiche o patologiche dei tessuti attraversati.
è possibile ottenere informazioni sullo stato funzionale dei sistemi e degli organi corporei, sullo stato di acidosi o meno del paziente e sulle sue riserve energetiche.
L’apparecchio fornisce indicazioni
sullo stato energetico
e sull’equilibrio dell’organismo, dando indicazioni
sui disturbi lamentati, ma che talora non trovano riscontro clinico con le
classiche indagini di laboratorio.
Attraverso quattro sequenze di
misurazioni è possibile ottenere informazioni sullo stato funzionale degli
organi.
Si possono così valutare la capacità di
regolazione, di compensazione
degli organi e dei sistemi dell’organismo, la
possibile presenza di processi infiammatori acuti e cronici,
la presenza di allergie,
di intolleranze e di campi di disturbo.
Altra
peculiarità del Vegacheck è la possibilità di attuare la prevenzione.
Infatti il metodo permette di visualizzare precocemente disfunzioni di
sistemi o organi, quindi patologie ancora latenti, dando così la possibilità sia di approfondire la diagnosi sia di intraprendere
trattamenti mirati che possano contrastare il processo patologico in corso.
La conoscenza di come gli organi e i sistemi sono in grado di rispondere agli stimoli stressogeni patologici è particolarmente importante per impostare una corretta terapia in Medicina Funzionale e in genere nella Medicina Naturale, per evitare di stimolare, anche se con rimedi naturali, sistemi già sovraccaricati nella loro funzione, per rafforzare gli organi più indeboliti e per conoscere le zone “non responder” agli stimoli (i cosiddetti campi di disturbo o focolai infiammatori) che ostacolano i processi di guarigione.
Non esistono controindicazioni all’esame eccetto che per i pazienti portatori di pacemaker, psicotici, epilettici e in stato di gravidanza.